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Tumore del Rene
Cos’è il tumore del rene?
Il tumore del rene rappresenta il 3% circa di tutti i tumori, con la più alta incidenza nei paesi occidentali anche dovuto a una diagnosi precoce frutto di tecnologie avanzate. Il tumore al rene origina dalla proliferazione incontrollata di cellule aberranti che compongono le strutture dei reni, in particolar modo i tubuli renali.
Quali sono le cause e i fattori di rischio del tumore del rene?
Il tumore al rene origina dallo sviluppo incontrollato delle cellule renali che, a causa di un’alterazione del DNA, proliferano in maniera rapida e incontrollata, andando a creare la massa tumorale. Se non si intervenisse tempestivamente a trattare il tumore nelle fasi iniziali, questo potrebbe estendersi ad altri organi e tessuti e creare metastasi, ovvero formazioni neoplastiche situate in sedi differenti e distanti dal sito di origine.
Le cause che portano allo sviluppo del tumore al rene sono a oggi sconosciute, ma i fattori di rischio più importanti che possiamo riconoscere sono legati a:
stile di vita
fumo
presenza di patologie croniche, tra cui figurano il diabete e l’ipertensione.
Anche l’età e il sesso sono fattori che possono concorrere al rischio di ammalarsi di tumore al rene; la malattia interessa in particolar modo gli uomini a partire dai 60 anni d’età. Infine, è da tenere in considerazione anche l’esposizione, per esempio in ambienti di lavoro, a sostanze chimiche che possono concorrere allo sviluppo di un tumore, come l’amianto e il cadmio.
Non essendoci strategie di prevenzione primaria effettivamente efficaci, il consiglio è quello di ridurre il più possibile i fattori di rischio, dunque smettere di fumare, ridurre il peso corporeo in caso di sovrappeso e condurre uno stile di vita sano e attivo, seguendo un’alimentazione bilanciata.
Quali sono i sintomi del tumore del rene?
Il tumore del rene è asintomatico nelle fasi iniziali. Quando compaiono i sintomi, il tumore è spesso in fase molto avanzata. I sintomi che possono essere riferiti a tumore del rene sono:
presenza di sangue nelle urine (ematuria)
presenza di un nodulo o un gonfiore sul fianco
perdita di appetito
perdita di peso non giustificata da diete
stanchezza e febbre
pressione alta
varicocele (rigonfiamento delle vene dei testicoli)
dolori ossei (malattia metastatica all’osso).
Diagnosi
In molti casi la diagnosi avviene incidentalmente (circa il 60% dei casi) durante controlli per altre patologie e prima che il paziente sviluppi sintomi manifesti. In ogni caso, quando vi è il sospetto di un tumore al rene, il percorso diagnostico prevede una serie di metodiche che, in base alle indicazioni dello specialista, aiuteranno nell’individuazione del tumore e nella sua stadiazione (ovvero la valutazione dell’estensione del tumore nel rene).
Data l’incidenza di questa patologia, un continuo aggiornamento degli strumenti diagnostici e l’introduzione di trattamenti specifici è di cruciale importanza. La diagnostica spazia dalla radiologica, alla medicina nucleare, con macchinari di ultima generazione ad alta risoluzione, all’anatomia patologica, con utilizzo di marcatori immunoistochimici e studio genetico.
Possono essere esami utili per la diagnosi di tumore del rene:
Ecografia addominale: una tecnica diagnostica per immagini non invasiva ma molto accurata, utile per riconoscere la dilatazione delle cavità renali e la presenza di masse solide;
Tomografia computerizzata (TC): una tecnica che utilizza le radiazioni ionizzanti, le quali consentono di individuare anche lesioni molto piccole e di definirne i rapporti con le strutture adiacenti;
Risonanza magnetica (RM): utilizza onde elettromagnetiche per evidenziare le vie urinarie e i reni e individuare eventuali dilatazioni patologiche;
Agobiopsia percutanea: in casi selezionati, può risultare utile. Si tratta di una tecnica mininvasiva che, mediante l’esame istologico su un campione di tessuto prelevato dalla zona di interesse, può identificare la presenza o l’assenza di un tumore e fornire informazioni sul tipo istologico e l’aggressività.
Trattamenti
Il trattamento dei tumori renali localizzati e localmente avanzati è chirurgico, e generalmente non necessita di terapie aggiuntive quali la chemioterapia o la radioterapia. In presenza di tumore metastatico, invece, il trattamento preliminare resta tendenzialmente chirurgico, cui seguono chemioterapia o immunoterapia.
Vi sono diverse tecniche chirurgiche, che dipendono dall’estensione del tumore del rene e dal tipo di lesione:
Nefrectomia parziale o enucleoresezione. La nefrectomia parziale (rimozione del tumore risparmiando il rene) viene generalmente effettuata con tecnica robotica, che trova indicazione in tutte le lesioni minori di 4 cm, anche se, con l’evoluzione delle tecniche chirurgiche, le indicazioni si stanno ampliando anche a masse di dimensioni maggiori. Il vantaggio di tale approccio consiste nella preservazione del rene “sano” circostante, mantenendone la funzione senza aumentare il rischio di recidiva. L’utilizzo della tecnologia robotica aumenta notevolmente la precisione dell’atto chirurgico, massimizzando quindi la preservazione del tessuto renale adiacente alla neoplasia.
Nefrectomia radicale. La chirurgia robotica e video-laparoscopica sono due dei pilastri del trattamento dei tumori del rene e possono essere utilizzate anche per eseguire una nefrectomia radicale (asportazione di tutto il rene), che rappresenta ancora oggi il trattamento di scelta per neoplasie particolarmente voluminose o localmente avanzate. Una preferenza accordata sia per la maggior precisione che queste procedure garantiscono, sia per via della minor invasività dell’atto chirurgico, con vantaggi indubbi sia sul fronte dei tempi di degenza che di convalescenza.
Chirurgia a “cielo aperto” (tradizionale). Nei casi più complessi, per esempio quando il tumore del rene si estende nel circolo venoso provocando lo sviluppo di un trombo neoplastico, che può spingersi verso l’alto sino ad arrivare al cuore, la gestione multidisciplinare chirurgica può prevedere il coinvolgimento di diverse Unità Operative come Urologia, Cardiochirurgia e Chirurgia Epatobiliare. Generalmente l’intervento viene fatto attraverso incisioni cutanee che dipenderanno dall’estensione della malattia e coinvolgeranno diverse equipe. In alcuni casi selezionati è possibile procedere ad intervento di chirurgia mini-invasiva robotica anche in presenza di trombi cavali.
Termoablazione percutanea. Si tratta di trattamento mininvasivo riservato a piccole masse renali che si realizza mediante un accesso percutaneo TC guidato (attraverso la cute del fianco si introduce una sonda che raggiunge e cauterizza la neoplasia renale). Questo è generalmente riservato a pazienti con controindicazioni a trattamenti chirurgici più tradizionali o con un solo rene.
Radioterapia. La radioterapia stereotassica corporea (o SBRT) può essere utilizzata per il trattamento del tumore primitivo renale in stadio iniziale, grazie all’utilizzo di dosi ablative che consentono di superare la scarsa sensibilità del tumore renale alla radioterapia convenzionale. La radioterapia rappresenta un’opzione terapeutica non invasiva e con minimi effetti collaterali anche sulla funzionalità renale, pertanto può essere un’alternativa a trattamenti più invasivi in particolare nei pazienti fragili o con comorbidità. Inoltre, la radioterapia stereotassica può essere utilizzata per il trattamento delle oligometastasi da tumore renale, sia esclusiva che in combinazione con le moderne terapie sistemica come ad esempio l’immunoterapia.